Dai vigneti che dalla sommità, ove svetta la villa del Casalino, degradano e coprono interamente la collina sino al borro, nasce questo Chianti Classico Riserva, massima espressione per disciplinare di quel territorio che tanto ha conquistato i cuori dei seguaci, nazionali ma soprattutto esteri, del turismo enogastronomico.
Nonostante la continua lotta col nemico, che in questa zona areata ed oltremodo asciutta non sono le malattie crittogamiche, come si potrebbe immaginare, bensì i numerosi animali selvatici che nottetempo attaccano i teneri germogli in primavera (i caprioli) e l’uva appena maturata in autunno (i cinghiali), anche nel 2018, s’è riusciti ad ottenere un’ottima base da destinare a Riserva. Dopo il periodo previsto dal disciplinare di produzione per l’invecchiamento in botti di medio-piccole dimensioni ed il lungo affinamento in bottiglia, questo rosso può finalmente iniziare, la sua carriera sulla tavola.
Rispondendo pienamente alle caratteristiche tipiche che quel terroir conferisce, maggiormente sbilanciate sulla ricchezza in frutto ed eleganza piuttosto che sulla potenza e possanza, rimane comunque, da buona Riserva qual è, un vino molto importante, dalla bella struttura, con tannini ben bilanciati ed integrati. Servire a 18° C, avendo cura di stappare la bottiglia almeno con un’ora d’anticipo